Tra tutte le manifestazioni che celebrano la Santa Pasqua, quella che si svolge a San Biagio Platani sicuramente una delle più suggestive. Questo rito che nasce dal culto della Madonna e di Cristo, pone le sue radici nel ‘700. Gli Archi di Pasqua, composti da tutto cio’ che e’ rigorosamente concesso dalla natura come canne, salice, asparago, alloro, rosmarino, cereali, datteri ed il pane, sono carichi di un alto significato simbolico e sono ufficialmente pronti dalla mattina di Pasqua rimanendo esposti anche nelle settimane seguenti. La parte più importante è costituita dagli archi centrali, origine storica della manifestazione, sotto i quali la domenica mattina avviene l’incontro tra Gesù risorto e la Madonna
Il Carnevale di Sciacca è una manifestazione carnevalesca tra le più popolari d’Italia. La manifestazione ha inizio il giovedì grasso con la consegna simbolica delle chiavi della città al re del Carnevale Peppe Nappa, personaggio adottato dai saccensi come maschera locale che apre e chiude la festa. Termina il martedì grasso quando il carro di Peppe Nappa viene bruciato in piazza. Degni di nota sono i carri allegorici.
Ogni anno a Sciacca si festeggia la “Sceusa”, l’antica festa contadina durante la quale si bruciavano le cose vecchie in grandi falò e si bardavano gli animali a festa conducendoli in giro per la città. Una stupenda manifestazione, con la benedizione degli animali e la sfilata dei tipici carretti siciliani, che si conclude con canti e balli tipici del luogo.
Dalla prima alla seconda domenica di luglio, ad Agrigento si festeggia San Calogero, il monaco che giunse in città per convertirla al cristianesimo, in una suggestiva celebrazione che unisce fede religiosa, misticismo e tradizioni locali. Si organizzano pellegrinaggi a piedi nudi fino al santuario, si suonano tamburi e si imbastiscono bancarelle. La statua del “Santo nero” viene condotta in processione e la sera si tiene una grande fiaccolata.
Ogni anno, il 25 febbraio, la cittadinanza di Agrigento ricorda San Gerlando, Santo Patrono della città. Il valore più grande attribuito al santo è l’opera di rievangelizzazione operata tramite predicazione e atti di carità sul territorio agrigentino, divenuto, dopo due secoli di dominazione araba, prevalentemente musulmano. Le sue reliquie sono conservate in un’urna d’argento nella Cattedrale di Agrigento, da dove, in occasione della festa, vengono portate in processione lungo le strade cittadine, onorate da canti e preghiere. La celebrazione di San Gerlando si rinnova ogni 25 febbraio per ricordare la data della sua morte, avvenuta proprio quel giorno del 1100.
Tra i dolci più noti e più amati della tradizione siciliana, c’è certamente la frutta Martorana, che con il suo gusto in cui predomina la mandorla e il suo fantasioso aspetto, è senz’altro il risultato di una pasticceria raffinata e di un lavoro meticoloso di preparazione e confezionamento. Il nome deriva dalla perfetta riproduzione di frutta e ortaggi, attraverso la lavorazione di un prelibatissimo impasto di farina di mandorle e zucchero, detto pasta reale o pasta di mandorla. Oggi rientra nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.) e rappresenta da secoli ormai la tradizione siciliana. Il nome deriva dalla Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio o Martorana, a Palermo, dove le suore lo preparavano e lo vendevano fino alla metà del 1900. La tradizione vuole che le monache del monastero della Martorana, in assenza di frutti veri, abbellirono gli alberi del loro giardino con frutti di mandorla e zucchero, per la visita del papa. È il dolce tipico del periodo della Festa dei Morti.
La Sagra del Mandorlo in Fiore è la festa più popolare di Agrigento e si ripete ogni anno a febbraio per una settimana. La festa celebra la rinascita e l'anticipo della primavera con la fioritura dei mandorli.
Tutto inizia con un giro della valle al tramonto e prosegue con l'accensione di una torcia davanti al Tempio della Concordia. L'evento più importante del festival è la sfilata dei gruppi folk dei carretti siciliani e delle bande musicali, dalla città alla Valle dei Templi.
Ogni anno il programma è ricchissimo e include l’allestimento del più bel balcone fiorito di Via Atenea, la via principale di Agrigento. Inoltre, vengono organizzate mostre e degustazioni di mandorle, con l'obiettivo di pubblicizzare questo prodotto tipico siciliano. Sullo sfondo, i mandorli fioriti colorano il paesaggio con i loro meravigliosi frutti.
La Sicilia è un’isola di racconti, di tradizioni trasmesse e ravvivate attraverso il filo sottile della memoria e grazie all’opera di amore, saggezza e dedizione di famiglie d’arte che per secoli hanno lavorato per tutelare un patrimonio ricchissimo ma fragile per la sua unicità e la sua immaterialità. Un esempio di questa preziosa attività di conservazione, senza la quale gran parte della storia della Sicilia si sarebbe persa nello scorrere del tempo, è il Teatro dei Pupi, ovvero il teatro delle marionette.
Un frutto piccolo, dall’anima grande: il pistacchio. Il colore verde, un profumo unico e un sapore inconfondibile, sono le caratteristiche inscindibili del pistacchio, le cui coltivazioni in Italia trovano larga diffusione soprattutto in Sicilia. Qui, la tipologia più nota è quella di Raffadali, di Denominazione d’Origine Protetta (DOP). Villa Athena Farm vanta l’unico Pistacchieto all’interno della Valle dei Templi, che ci permette di coltivare questo frutto pregiato e di valorizzare costantemente il territorio e i suoi prodotti.
Il Giardino della Kolymbethra all’interno della Valle dei Templi è una vera delizia per gli occhi. Olivi secolari, agrumeti profumati e mandorli in fiore gli conferiscono un’irresistibile allure bucolica, difficilmente replicabile altrove.
Un luogo magico, intriso di miti greci e lussureggiante natura locale, che si fa ancor più bello nelle notti d’estate, rischiarato dalle stelle. Ecco perché il FAI, a cui è affidato il Giardino della Kolymbethra, ogni anno a luglio organizza visite serali nella Valle dei Templi, allietate dagli aromi delle zagare e dai colori intensi di questa oasi siciliana. L’iniziativa ha lo scopo di divulgare il valore archeologico e agricolo del sito, testimone della storia antica di Akragas, nucleo originario dell’attuale Agrigento.
Il Parco Archeologico di Agrigento è noto per la magia dei suoi templi. Oggi, dopo parecchi anni di ricerca, sarà finalmente possibile ammirare anche l’anfiteatro ellenistico del III secolo a.c., che dopo numerosi scavi è stato riportato alla luce. L’impianto della piazza di Atene è di circa 52 mila metri, mentre quello di Agrigento è di quasi 50 mila metri, con un’ampiezza di 100 metri, ciò rende il confronto veramente interessante.
L’anfiteatro ellenistico della Valle dei Tempi è una nuova grande scommessa per il turismo siciliano. Si trova nel quartiere ellenistico-romano vicino il Tempio della Concordia, si affaccia sulla Valle e sul mare, con un paesaggio incantevole, unico per la vastità e la bellezza dei suoi panorami. Grazie alla sua posizione nella Valle, l’anfiteatro ellenistico è facilmente raggiungibile da Villa Athena Resort.